Un’irruzione in piena regola quella che hanno messo in scena circa 50 ragazzi di Azione giovani nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica che si apprestava ad accogliere “La danza del leone”, una performance in abiti tradizionali organizzata nell’ambito della manifestazione “Cina Vicina”.
Loro, i giovani militanti del gruppo legato ad An, hanno risposto esibendo uno striscione su cui campeggiava la scritta “Cina assassina festival” ed alcune fotografie simbolo “della Cina che nega i diritti umani” come ha spiegato Cesare Giardina, dirigente provinciale di Azione Giovani.
Immagini dei “Laogai” (campi di lavoro forzato), di feti abbandonati sulla strada, di violenze ai monaci tibetani. “Questa è la vera mostra sulla Cina” hanno gridato al megafono, mentre il pubblico che avrebbe dovuto assistere allo spettacolo osservava incuriosito in alcuni casi anche applaudendo.
Poi i cori “in Tibet Cina assassina, basta con il massacro difendi la libertà” e ancora “Chi massacra la gente le Olimpiadi non deve ospitar”. Un messaggio che i militanti del gruppo hanno voluto indirizzare al Parlamento europeo e alla comunità internazionale “affinché la Cina firmi un protocollo nel quale si impegna a rispettare i diritti umani – ha spiegato Giardina – e se questo non accade chiediamo che non sia la Repubblica Popolare Cinese ad ospitare le Olimpiadi”.
Un’azione simbolica durata in tutto circa 20 minuti e al termine della quale i militanti se ne sono andati volontariamente. Alla manifestazione era presente anche il consigliere capitolino Luca Gramazio.
(Fonte: Omniroma)